Un tempo ogni monastero aveva un hortus simplicium, nel quale venivano coltivate le erbe e i fiori officinali utilizzati per la preparazione di semplici rimedi curativi. 
Questo prezioso sapere è stato poi tramandato nella tradizione popolare soprattutto attraverso le donne, principali custodi della cura.
L’armonia del giardino rimanda anche all’aspetto spirituale di cura dell’anima, come insegnava Santa Ildegarda di Bingen, straordinaria monaca benedettina tedesca vissuta nel Medioevo.
Attraverso un’infinita ed umile ricerca di equilibrio, conoscenza ed intuizione possiamo percepire come la Natura ci offra in ogni stagione molteplici doni per aiutarci a vivere nel miglior modo possibile.

Chi è Santa Ildegarda di Bingen?

Monaca benedettina nata sulle sponde del Reno nel 1098. 
 
Dottore della Chiesa, profetessa, guaritrice, fondatrice di monasteri, musicista, astrologa, conoscitrice di erbe e pietre curative, mistica, consigliera politica,…
 
Una figura davvero eclettica che ci aiuta a capire come il Creatore si serva del creato per amare le creature: la vita di questa straordinaria donna è la testimonianza di come il dolore e la malattia non siano delle maledizioni che ci arrivano dall’alto, ma anzi occasioni di crescita e conoscenza di noi stessi.
Santa Ildegarda di Bingen

Principali piante utilizzate da Santa Ildegarda

GALANGA “E chi ha mal di schiena o dolore ad un fianco a causa di umori malvagi, faccia bollire la galanga nel vino e lo beva spesso caldo e il dolore scomparirà”.

FINOCCHIO “Chi assume ogni giorno il finocchio o i suoi semi sobriamente, allontana da sé il muco cattivo e la putredine e sopprime l’odore del suo alito (…). Ma chi mangia carne o pesce o altre cose grigliate e poi ha mal di pancia, prenda foglie o semi di finocchio e subito i dolori diminuiranno”.

PREZZEMOLO ” ma quando si ha mal di pancia, si prenda del prezzemolo e due volte tante  finocchio e tanta saponaria quanta il prezzemolo e con queste si prepari un intingolo di burro o grasso animale e così cotto se ne mangi spesso. (…) e chi soffre di calcoli, prenda il prezzemolo e aggiunga un terzo di sassifraga, li cuocia nel vino, li setacci con un panno e lo beva in un bagno di sudore”

NASTURZIO “e chi non riesce a digerire dei cibi, faccia cuocere al vapore l’ortica in una ciotola perché la sua forza ha origine dall’acqua e quindi ne mangi e ne trarrà giovamento.”

POLMONARIA “Ma un uomo, i cui polmoni si sono gonfiati, in modo tale da farlo tossire e respirare solo con la bocca, può cuocere l’erba polmonaria nel vino e ne beva sobriamente finché sarà guarito”

ACHILLEA “quando si viene colpiti, si pulisca la ferita con il vino e si faccia bollire un buon quantitativo di achillea nell’acqua per poi metterla in un panno e adagiarla calda sulla ferita. Così si toglierà il marciume e l’ulcera e la ferita guarirà”.

SALVIA  “Quando si ha un eccesso di muco, o un alito cattivo, si faccia bollire la salvia nel vino e si filtri con un panno, poi si beva spesso e gli umori mucosi diminuiranno. Chi ha la gotta faccia lo stesso con l’acqua al posto del vino” 

GINEPRO “Il ginepro è più caldo che freddo e indica l’eccesso. Si prendano le bacche e si cuociano nell’acqua, poi si filtri in un panno e con del miele, un po’ di aceto e liquirizia e un poco di zenzero. Lo si prenda dopo i pasti, regolarmente e moderazione e esso beneficerà polmoni,  fegato e  petto”

MALVA “ma nessuno la mangi cruda, perché cruda è un veleno, perché è mucosa e ha succhi grassi e nocivi che si sprigionano nell’uomo. Ma per coloro che soffrono allo stomaco, può essere assunta cotta e fresca, soprattutto all’inizio cosicché il malato ne faccia una poltiglia con l’aggiunta di grasso e ne mangi quel tanto che è digeribile”

CONSOLIDA “quando un arto umano è esposto, ferito e ulcerato, e si mangia la consolida e improvvisamente ne esce il muco nocivo e le ulcere guariscono sulla superficie della pelle e non penetrano nella carne”

ORTICA “quando i suoi germogli vengono cotti sono una buona verdura per gli uomini, perché aiutano lo stomaco e fanno espellere il muco”.

ASSENZIO “e quando l’assenzio viene cotto e preso in poltiglia, guarisce l’intestino malato e scalda lo stomaco malato. ma se lo si prende e poi si sentono dolori, meglio consumarlo con la carne o con un grasso o in polvere con altre spezie. In tal modo gli umori cattivi si liberano dai cibi e dalle bevande precedentemente mangiati e vengono espulsi.”

ROSA CANINA “chi soffre nei polmoni, sprema frutti e foglie di rosa canina e metta tale succo nel miele e lo cuocia insieme. Tolga frequentemente la schiuma che si forma e  e lo passi attraverso un panno in modo da farne una bevanda chiara. Ne beva spesso e rimuoverà la putrefazione dai polmoni, li purificherà e li guarirà.(…) ma chi è sano e ha solo lo stomaco debole, prenda il succo di bacche di rosa canina e ne gioverà”.

SAPONARIA “e quando qualcuno è smorzato nel petto (cioè: malattie alle vie respiratorie, nei bronchi e nei polmoni), sprema della saponaria nel vino perché essa espelle i succhi cattivi dai polmoni”

VIOLA “Prendete le viole, spremetene il succo e lasciate in infusione nell’olio di oliva. Fate un unguento con il grasso del maiale e quando si ha mal di testa lo si spalmi sulla fronte. Anche chi soffre di malinconia e perdita di senso prenda il succo di viola e lo faccia cuocere nel vino, filtri con un panno e aggiunga galanga e liquirizia e beva e si senta felice” 

ISSOPO “Nel cibo rende il fegato vitale e pulisce i polmoni. Aiuta anche chi soffre di tosse o di dolori al fegato, sempre preso con carne o un grasso e farà stare meglio”

PIANTAGGINE e quando un insetto o un ragno disturba o punge un uomo, si metta del succo di piantaggine sulla puntura e se ne trarrà presto giovamento”

CELIDONIA  “ma chi mangia o beve o tocca qualcosa di impuro e il corpo gli si gonfia, allora prenda del vecchio grasso e faccia una pomata con la celidonia e la sprema e si unga, così da esserne guarito”